ANTIRICICLAGGIO: ANOMALIE DI SISTEMA

Sono da più di tre anni, come titolare funzione antiriciclaggio/revisione interna, a combattere con la nuova normativa antiriciclaggio, giungendo alla conclusione che:

qualcosa non torna!!!

L’𝑈𝑛𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐸𝑢𝑟𝑜𝑝𝑒𝑎 ci dice che gli intermediari assicurativi sono ormai come delle banche, e si devono quindi adeguare alle richieste in materia di governance e controlli.

Le 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑒 dicono che gli intermediari assicurativi devono seguire le istruzioni delle loro funzioni antiriciclaggio e usare i loro sistemi informatici, che forniscono solo informazioni minime e richiedono pura esecuzione di compiti, mentre gli aspetti decisionali sono fatti da loro. E, secondo loro, per tale motivo le provvigioni vita sono al minimo. Però se esce una normativa nuova, cercano di scaricare la responsabilità agli agenti/broker.

L’𝐼𝑉𝐴𝑆𝑆 non ci dice a chi e come applicare tali normative, che sono in contrasto con le istruzioni di compagnia, né come la funzione antiriciclaggio di agenzia/broker si deve interfacciare con quella di compagnia.

I 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑙𝑒𝑛𝑡𝑖 (specie se avvocati) dicono che bisogna sempre fare tutto e rispettare tutto, forse perché più interessati a giustificare parcelle (vedasi incarico Whistleblowing), obbligare l’acquisto di sistemi informatici o interessati a entrare nei Consigli di amministrazione delle agenzie/broker (vedasi il Consigliere Responsabile per l’antiriciclaggio… ps: un Consigliere che deve ricevere una relazione, che gli intermediari sotto soglia non devono fare, dalla funzione antiriciclaggio, che non è nominata… ma ci stiamo con la testa???).

E allora sorge una domanda:

𝗺𝗮 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼
“𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼-𝘀𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮” (𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝟭𝟱 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮)
𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗲̀ 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼?

Se deve costituire un sistema antiriciclaggio autonomo:

𝗢𝗖𝗖𝗢𝗥𝗥𝗘 𝗔𝗨𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗟𝗘 𝗣𝗥𝗢𝗩𝗩𝗜𝗚𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗦𝗨𝗟 𝗩𝗜𝗧𝗔 𝗘
𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗜𝗥𝗘 𝗟’𝗔𝗨𝗧𝗢𝗡𝗢𝗠𝗜𝗔 𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔𝗧𝗜𝗩𝗔 𝗖𝗢𝗡 𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗔𝗚𝗡𝗜𝗔

Se è soggetto esterno del sistema antiriciclaggio di compagnia:

𝗢𝗖𝗖𝗢𝗥𝗥𝗘 𝗧𝗢𝗚𝗟𝗜𝗘𝗥𝗘 𝗔𝗗𝗘𝗠𝗣𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗘 𝗥𝗘𝗦𝗣𝗢𝗡𝗦𝗔𝗕𝗜𝗟𝗜𝗧𝗔’